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Sistema Penitenziario cubano

Rispetto per la dignità ed il miglioramento umano

Una delle grandi sfide che dovette affrontare la Rivoluzione Cubana fu smantellare il sistema penitenziario stabilito dalla tirannia batistiana,

nel quale imperavano la corruzione giudiziaria ed amministrativa, il crimine spietato, i maltrattamenti fisici e la tortura, le sparizioni, la discriminazione razziale e sociale ed il trattamento brutale della persona condannata, l’attentare contro la sua integrità fisica e la sua dignità umana.

Insieme alla lotta contro l’ingiustizia e la disuguaglianza sociale, l’ignoranza, la violenza, i mali ed i vizi della società capitalista che portava in carcere gli umili, mentre i corrotti ed i malversatori godevano del potere e si dividevano il paese, fu necessario distruggere il regime carcerario e sostituirlo con un sistema penitenziario profondamente umano, basato nel rispetto e nel controllo rigoroso dell’applicazione delle leggi, regolamenti e politiche che si ispirano alla massima di rieducare e riabilitare ogni persona reclusa per il suo reinserimento sociale.

Furono disabilitate le vecchie prigioni che non avevano le condizioni per la vita umana e furono costruite nuove istallazioni in condizioni chiuse ed aperte che incorporarono concetti umanisti, rispettando le norme ed i principi sviluppati dalla scienza penale internazionale e le migliori pratiche di trattamento ai detenuti.

Fu perfezionata la legislazione penitenziaria e la sua base regolamentare, tenendo in considerazione i precetti delle “Regole Minime Internazionali per il Trattamento dei Detenuti”, approvate nel Primo Congresso sulla Prevenzione del Delitto e il Trattamento del Delinquente, celebrato nel 1955, a Ginevra, Svizzera. Le successive attualizzazioni internazionali di queste norme sono state assimilate ed applicate al sistema cubano.

Nel perfezionamento del sistema penitenziario ed in corrispondenza con le trasformazioni sviluppate nel campo educativo a livello nazionale, è stato introdotto un insieme di programmi, progetti ed azioni che rendono possibile raggiungere con i detenuti un maggiore livello di sviluppo educativo, e con questo, un risultato più efficace nella loro riabilitazione e successivo reinserimento sociale.

I programmi educativi hanno avuto un impatto positivo nel miglioramento dei rapporti e della comunicazione tra i detenuti ed i funzionari, rendendo possibile un maggiore avvicinamento delle persone sanzionate alle persone che le custodiscono e le riabilitano, ed alla società e viceversa. Allo stesso modo, hanno creato un ambiente di stimolo e miglioramento umano nelle prigioni. Attualmente 27.095 detenuti ricevono istruzione scolastica a tutti i livelli di insegnamento e 24.531 partecipano a programmi per imparare un mestiere o a corsi specializzati.

Nello stesso modo, dal 2009 si evidenzia un’evoluzione delle iniziative e dei programmi che si realizzano nei centri penitenziari per elevare il livello culturale dei detenuti e dare dignità all’essere umano.

Tra gli innovativi progetti sviluppati ci sono: “Da punto a capo e anche l’Isola” organizzato dal Consiglio Nazionale di Belle Arti e la ICAIC, che prevede di portare nei centri penitenziari esposizioni artistiche e mostre fotografiche; attività con artisti, organizzazioni della società civile e del Ministero della Cultura, per programmare visite di prestigiose figure del mondo della cultura nei penitenziari.

L’iniziativa “Spedizione culturale per il miglioramento umano”, organizzata dal cantautore Silvio Rodríguez, si svolge da gennaio del 2008 ed ha previsto concerti ed altre attività per i detenuti, nelle quali sono coinvolti scrittori, cantanti, cineasti, pittori ed istruttori d’arte.

Con l’appoggio dell’INDER, si sviluppa la pratica di massa dello sport nella popolazione penitenziaria, che comprende olimpiadi nazionali e regionali. Allo stesso modo si da priorità a programmi speciali di attenzione differenziata alle donne ed ai giovani come, per esempio, il chiamato “Educa tuo Figlio” per garantire il vincolo dei detenuti con le proprie famiglie. A tutto questo si aggiunge un forte programma di attenzione integrale di sanità in corrispondenza con lo sviluppo del paese.

Un altro dei principi fondamentali del sistema cubano è stato l’incorporazione volontaria al lavoro socialmente utile e remunerato, ed alla Previdenza Sociale. Ad oggi lavorano 23.133 detenuti che ricevono il proprio salario, secondo le tariffe stabilite nel paese per il resto dei lavoratori.

Nonostante le difficoltà economiche che il paese ha dovuto affrontare, non si è mai giustificata la negazione della giustizia, ne è stata invocata qualsiasi tipo di minaccia per snaturare o disconoscere i diritti fondamentali delle persone private della libertà.

Cuba è un paese in via di sviluppo e nello stesso momento è sottoposto ad un brutale blocco da parte degli Stati Uniti da oltre 50 anni, cosa per la quale le riforme e le migliorie al sistema carcerario sono state portate avanti nel contesto delle limitate risorse disponibili.

Questo, unito alla continua crisi economica e finanziaria mondiale, crea seri ostacoli e sfide per continuare in quest’opera. Nonostante tutto, si è portato a termine il progetto di riparazione e miglioramento dei centri penitenziari per migliorare le condizioni di vita dei 57.337 detenuti (31.494 in condizioni chiuse e 25.843 in istallazioni aperte).

Dal 2007 è iniziato un processo di investimenti in virtù dell’approvazione del Piano Direttivo di Investimenti per il Sistema Penitenziario che si protrarrà fino al 2017, che ha permesso di far fronte, progressivamente, al restauro delle infrastrutture penitenziarie e migliorare le condizioni di vita nelle istallazioni deteriorate.

A dicembre dello scorso anno, in un gesto umanitario e sovrano, all’interno delle leggi del paese, è stato concesso l’indulto ad oltre 2.900 condannati. Tra questi c’erano donne, malati, persone con oltre 60 anni di età e giovani che avevano elevato il proprio livello culturale e le possibilità di reinserimento sociale. Questa cifra forma parte delle 10.129 persone che negli ultimi sei mesi sono uscite di prigione godendo di diversi benefici.

In maniera sistematica e con cifre annuali superiori a quelle comprese nell’indulto citano, il Tribunale Supremo Popolare, la Procura Generale della Repubblica e gli organi specializzati del Ministero dell’Interno, secondo i regolamenti legali vigente, valutano e dispongono la scarcerazione anticipata dei condannati, basandosi sul loro comportamento, le caratteristiche dei delitti commessi e le condizioni familiari e di salute.

La legislazione vigente a Cuba e di conseguenza quella che regge il sistema penitenziario, contiene le garanzie universalmente accettate che proteggono i diritti di tutte le persone. Il rispetto della dignità piena dell’uomo ed il miglioramento umano, costituiscono non solo la volontà politica del governo cubano, ma una realtà inoppugnabile della Rivoluzione.

Sergio Alejandro Gómez - L'Avana. 23 Maggio 2012

(Traduzione Granma Int.).

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