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Leader religiosi cubani chiedono la liberazione dei Cinque

22/03/12 - I leader religiosi di Cuba hanno sommato le loro voci a quelle degli altri settori della società cubana che reclamano la libertà ed il ritorno in Patria dei Cinque, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

I rappresentanti delle molteplici realtà religiose che si praticano a Cuba considerano una necessità la liberazione di Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez assieme ai giovani, le donne, i contadini, i lavoratori e gli intellettuali.
Sarebbe bello che il governo degli Stati Uniti fosse misericordioso e mettesse in libertà questi uomini, colpevoli solamente d¡aver cercato di difendere il loro paese da azioni orribili di terrorismo”, ha detto il presidente della Lega Islamica di Cuba, Pedro Lazo.
Mi addolora molto vedere che non permettono alle mogli di alcuni di loro di visitarli, quando si tratta di un diritto umano elementare”, ha osservato.
La direttrice generale dell'organizzazione buddista-laico Soka Gakkai di Cuba, Joannet Delgado, ha definito triste il caso dei Cinque, quattro di loro sempre reclusi, mentre Renè sta scontando tre anni di libertà vigilata negli Stati Uniti, una  decisione considerata dagli attivisti come una pena addizionale.
Non c'è nulla di più triste della mancanza di rispetto della dignità della vita, e questo lo fanno con i Cinque, che semplicemente cercavano d’ostacolare le azioni  dei terroristi; per questo hanno tolto loro la libertà e li hanno allontanati dalle loro famiglie, ha sostenuto.
Il presidente della Chiesa Presbiteriana Riformata in Cuba, Daniel Izquierdo, ha reclamato  il ritorno di Gerardo, Renè, Antonio, Ramon e Fernando nel loro paese.
I leader religiosi hanno sottolineato l'importanza dell’unione delle diverse componenti della società nello sforzo per rendere concrete le loro aspirazioni e per la difesa dei valori come l'umanesimo.
(PL/ Traduzione Granm Int.).

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