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La posizione di Cuba su Ucraina e Venezuela

21 marzo 2014 

Temi affrontati dal Ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, nella conferenza stampa tenuta il 6 marzo del 2014, nella sede della Cancelleria cubana. 

Fonte: Marx21.it

Il Presidente Raúl Castro ha reso omaggio al leader ed amico eccezionale, Hugo Rafael Chávez Frías, ed ha assistito all’impressionante sfilata civico-militare effettuata a Caracas, contundente dimostrazione della volontá popolare e della soliditá dell’unitá del popolo e della FANB fedeli all’ereditá di Chávez, in difesa delle sue irreversibili conquiste.

• Esprimiamo ferma e piena solidarietá alla Repubblica Bolivariana del Venezuela e al suo Presidente costituzionale Maduro, al governo e alla direzione politico-militare della rivoluzione di fronte all’ingerenza straniera, specialmente degli Stati Uniti, ai tentativi di abbattere con la violenza il legittimo governo eletto in maniera democratica, aigli avvenimenti che hanno visto protagonisti gruppi fascisti che hanno provocato morti, feriti e distruzione, al sabotaggio e all’aggressione economica e alle campagne della stampa transnazionale.

• I collaboranti cubani continueranno a dare il loro contributo al benessere del popolo venezuelano e adempiranno al loro dovere in qualsiasi circostanza come dimostrato ieri con la loro presenza nella sfilata civico-militare.

• Condanniamo energicamente la risoluzione adottata dalla Camera dei Rappresentanti e quella presentata al Senato degli Stati Uniti sul Venezuela e l’intromissione dell’OSA.

• Il Venezuela ha il diritto di difendere la propria indipendenza e sovranitá.

 

SULLA SITUAZIONE IN UCRAINA

• Come ha avuto modo di dichiarare il Presidente Raúl Castro Ruz il 22 febbraio, “l’intervento di potenze occidentali deve cessare, per permettere al popolo ucraino di esercitare, in maniera legittima, il proprio diritto all’autodeterminazione. Non si deve ignorare che questi fatti possono avere conseguenze molto gravi per la pace e la sicurezza internazionali”.

• Gli avvenimenti poi verificatisi dimostrano la serietá e la validitá di quell’affermazione. Non si possono accettare l’abbattimento in modo violento di un governo costituzionale al prezzo di decine di morti e feriti mediante un intervento degli Stati Uniti e di alcuni dei suoi alleati della NATO, le minacce all’integritá dei cittadini per la loro origine nazionale e la distruzione di istituzioni ed entitá legittime e giuridamente riconosciute.

• Chi minaccia con sanzioni e rappresaglie la Federazione Russa, sono i governi che hanno precipitato un cambiamento di regime in Ucraina e prima hanno lanciato guerre di conquista, interferiscono o intervengono direttamente negli affari interni di diversi Stati che non si conciliano con i loro interessi di dominazione e che difendono la propria sovranitá ed indipendenza.

• Cuba respinge l’ipocrisia, il metodo dei due pesi e delle due misure e l’aggressivitá palese delle azioni ed il discorso della NATO al riguardo.

• La storia reclamerá la responsabilitá degli Stati Uniti e dei suoi alleati per le conseguenze di una dottrina militare sempre piú offensiva al di fuori delle frontiere dell’Allenza del Nord Atlantico, che minaccia la sovranitá e l’indipendenza di tutti gli Stati e che costituisce una violazione flagrante del Diritto Internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Il tentativo di estendere la NATO fino alle frontiere della Federazione Russa costituisce una grave minaccia alla pace, alla sicurezza e alla stabilitá internazionali.

 

SULLA GUERRA NON CONVENZIONALE

• Il 22 febbraio il Presidente Raúl Castro ebbe modo di dichiarare “Non poche analogie possono essere trovare nei manuali di guerra non convenzionale, applicati nei vari paesi della nostra regione latinoamericana e caraibica, come accade oggi in Venezuela e, con particolaritá simili, si é evidenziato in altri continenti, prima in Libia ed ora in Siria e in Ucraina. Invito chi abbia dubbi al riguardo di dare un’occhiata alla Circolare di Addestramento 18-01 sulle Forze di Operazioni Speciali nordamericane, pubblicata nel novembre del 2010, con il titolo “La Guerra non Convenzionale”.

• E’ stata emessa a Washington esattamente il 30 novembre del 2010. La Circolare 18-01 descrive la realizzazione di operazioni sovversive dirette ad intaccare ed avvilire il morale o la forza politica, psicologica, economica o militare dell’avversario, la sua coesione ed efficacia e ad allontanarlo dalla popolazione, minando/indebolendo il potere di un governo nel divulgare che é incapace di governare con efficienza, utilizzando l’appoggio di un alleato della coalizione od un terzo paese per indebolire e sottrarre legittimitá ad un governo, segmentare la popolazione e creare scontento, influire o creare leaders e uniformarli ideologicamente, utilizzare gli emigrati, provocare eventi catalizzatori e creare condizioni favorevoli per l’intervento con l’impiego della propaganda, di dimostrazioni, boicottaggi e sabotaggi, anche in assenza di ostilitá dichiarate per ottenere concessioni, avendo avvilito la sua capacitá in modo che una sollevazione popolare contro il palazzo presidenziale possa abbattere il governo in questione.

• Un alto funzionario della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca scrisse, nell’agosto del 2011, che “la nuova strategia degli Stati Uniti é piú efficace e meno costosa …, quella di Bush contempla l’occupazione …., quella di Obama é una liberazione nazionale … mediante lo sviluppo di un movimento nazionale …… La strategia dell’intervento militare in Libia potrebbe essere applicata anche in altri casi”.

• Possono gli Stati Uniti e la NATO dare garanzie che l’uso della forza e questi concetti di guerra non convenzionale non sono applicabili e non si applicano oggi contro il Venezuela, Cuba ed altri paesi dell’America Latina ed i Caraibi che il II Vertice della CELAC ha proclamato Zona di Pace? Che penserebbe l’Unione Europea? Che farebbero le Nazioni Unite?

• Coloro che farneticano sul successo a Cuba di queste forme di guerra e dei suoi prezzolati agenti interni, si scontreranno con una Rivoluzione che si sa difendere e con il potere politico e la sovranitá che, come principale conquista, esercita il nostro popolo.

 

SULLE RELAZIONI TRA LA UE E CUBA

• Il 10 febbraio ho ricevuto una lettera dell’Alta Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione Europea, contenente l’invito a iniziare negoziati su un accordo di dialogo politico e di cooperazione tra la UE ed i suoi Stati Membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba.

• Questo cammino inizió nel 1988 con una proposta simile di Cuba alla UE, 26 anni fa, quando si stabilirono rapporti diplomatici tra le comunitá europee e Cuba, cosa che da allora é stata sempre respinta.

• Nel 1996 il presidente del governo spagnolo, Aznar, impose frettolosamente, in una riunione dei Ministri delle Finanze della UE, una politica unilaterale la cui bozza in inglese aveva ricevuto da Washington.

• Nel 2003, la UE tentó di imporre a Cuba sanzioni rozze e inapplicabili alle si rispose con il rifiuto di ogni cooperazione della UE e con la cancellazione della nostra richiesta di adesione alla Convenzione di Cotonú, sulle relazioni tra la UE ed i paesi dell’Asia, Caraibi e Pacifico.

• Nel gennaio del 2005, la UE “sospese temporaneamente” quelle sanzioni contro Cuba, che non poté mai applicare.

• Nel 2007, venne firmato un Accordo di Dialogo e Cooperazione con il successivo governo della Spagna.

• Nel giugno del 2008, la UE decise di ritirare senza condizioni quelle sanzioni inapplicabili e invitó Cuba ad un processo di dialogo e a riprendere la cooperazione.

• Nell’ottobre del 2008, vennero concordate le basi per un dialogo politico di alto livello, cioé: dialogo senza condizioni, reciproco e non discriminatorio, pieno rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati, del quadro giuridico e dell’ordinamento istituzionale delle Parti ed in totale aderenza al principio di non ingerenza negli affari interni degli Stati.

• In quel momento (ottobre del 2008), cifece visita il Commissario Europeo Louis Michell e venne firmata una Dichiarazione Congiunta per il ristabilimento della cooperazione.

• Sono state effettuate 5 sessioni del Dialogo Politico di Alto Livello.

• 14 Stati Membri della UE hanno firmato Accordi Bilaterali di Cooperazione e Memorandum di Intesa per scambi politici con Cuba, completamente reciproci e rispettosi.

• Cuba accoglie con soddisfazione la proposta del 10 febbraio dell’Alta Rappresentante che significa la fine delle politiche unilaterali verso Cuba ed accetta l’inizio di negoziati al riguardo, como é stato appena comunicato all’Ambasciatore della UE a L’Avana.

• Ringrazio l’Alta Rappresentante, gli Stati Membri e la Commissione Europea per i loro sforzi culminati con detta proposta.

• Reitero che Cuba agirá, nell’ambito del processo che si avvicina, in maniera costruttiva e considera che i principi enunciati hanno piena validitá e debbono essere il referente/riferimento dei nostri rapporti.

• Le politiche unilaterali come quella che il governo degli Stati Uniti applica contro Cuba, centrata sul blocco economico, politico e mediatico, ancorata alla Guerra Fredda, che viola i diritti umani dei cubani, provoca danni umani incalcolabili, danneggia gravemente la nostra economia, il nostro livello di vita ed il nostro sviluppo e costituisce un atto di genocidio, non funzionano e sono condannate al fallimento.

 

(Cubaminrex)

Da: http://www.tribunodelpopolo.it/la-posizione-di-cuba-su-ucraina-e-venezuela/

 

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