Una scelta senza precedenti: Bolivia, Cuba, Ecuador, Nicaragua e Venezuela, ccordinati nel raggruppamento Alba, nell'imminenza dell'apertura dell'Ottava ministeriale della Wto in corso a Ginevra fino a sabato, in un documento ufficiale (WT/MIN(11)/W/4) si ''dissociano'' dal consenso espresso dagli altri Paesi membri dell'Organizzazione al testo di ''orientamento politico'' che dovrebbe guidare i lavori della tre giorni.
''L'Organizzazione e' sempre stata caratterizzata da una scarsa partecipazione ai processi preparatori condotti sin da Seattle in riunioni tra piccoli gruppi - denunciano i Paesi dell'Alba -. Da allora, comunque, procedure di decisione che minano significativamente i principi di trasparenza e inclusivita' sono state mantenute nel lavoro quotidiano dell'Organizzazione''. La Wto, dunque ''e' diventata un'organizzazione che non e' guidata dai suoi membri - attaccano i ministri - nel quale stando ai fatti l'assunzione delle decisioni non e' governata per consenso, e le riunioni di negoziato non sono aperte alla partecipazione di tutti i ministri''.
Il commercio, sottolineano ''e' uno strumento e non un fine di per se''' e si respinge per questo al mittente l'idea introdotta nel testo di orientamento, di poter liberalizzare alcuni settori commerciali, dove c'e' maggior consenso, prima di altri piu' problematici, violando il principio del ''single undertaking''. Ancor piu' inaccettabile la marginalizzazione dei contenuti di sviluppo dell'agenda lanciata a Doha nel 2001.
L'ottava ministeriale, dunque, si presenta ai nastri di partenza con un consenso zoppo, che si aggiunge alla forte contrarieta' manifestata dalla maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, coordinati nella nuova compagine dei G100 e la pone sotto fortissimo pregiudizio ancor prima della sua apertura.
''L'Organizzazione e' sempre stata caratterizzata da una scarsa partecipazione ai processi preparatori condotti sin da Seattle in riunioni tra piccoli gruppi - denunciano i Paesi dell'Alba -. Da allora, comunque, procedure di decisione che minano significativamente i principi di trasparenza e inclusivita' sono state mantenute nel lavoro quotidiano dell'Organizzazione''. La Wto, dunque ''e' diventata un'organizzazione che non e' guidata dai suoi membri - attaccano i ministri - nel quale stando ai fatti l'assunzione delle decisioni non e' governata per consenso, e le riunioni di negoziato non sono aperte alla partecipazione di tutti i ministri''.
Il commercio, sottolineano ''e' uno strumento e non un fine di per se''' e si respinge per questo al mittente l'idea introdotta nel testo di orientamento, di poter liberalizzare alcuni settori commerciali, dove c'e' maggior consenso, prima di altri piu' problematici, violando il principio del ''single undertaking''. Ancor piu' inaccettabile la marginalizzazione dei contenuti di sviluppo dell'agenda lanciata a Doha nel 2001.
L'ottava ministeriale, dunque, si presenta ai nastri di partenza con un consenso zoppo, che si aggiunge alla forte contrarieta' manifestata dalla maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, coordinati nella nuova compagine dei G100 e la pone sotto fortissimo pregiudizio ancor prima della sua apertura.